Sono passati più di 15 anni, era infatti l’estate del 2007, dal mio ingresso in struttura e non dimenticherò mai la bella sensazione che provai fin dal primo momento, quella di entrare in una “casa”. Si, perché, dopo tanti anni trascorsi in sanità, ho percepito subito che si trattava di qualcos’altro: una struttura sanitaria che però esprimeva un approccio diverso alla cura, non si trovava più al centro la malattia e il suo recupero bensì l’intera persona e il suo benessere.
Intrapresi così con grande entusiasmo questo nuovo percorso professionale che rappresentò per me anche una crescita personale, una maturazione e che mi portò ad amare sempre di più questo lavoro.
Con l’aiuto di varie formazioni e di colleghe straordinarie sono pian piano entrata in questa dimensione della cura che alla fine non era più solo un lavoro ma…vita!
Ho sentito di condividere in tutto questo tempo uno spazio vitale nel quale il centro era rappresentato dalla relazione tra le persone che lo abitavano, TUTTE, quelle che offrivano cura e quelle che la ricevevano, in un cerchio nel quale tutti partecipavamo ad uno stesso progetto: stare bene!
Non è sempre stato facile e le incomprensioni, gli attriti non sono mancati, tuttavia per me è stato sempre fondamentale non dimenticare questo concetto: curare la vita, la mia e quella degli altri. Massimo Recalcati dice: “La cura scaturisce dal dono, dalla pazienza, dal decentramento del proprio io per fare spazio all’altro.”
Tutto ciò, assieme a gioia e soddisfazioni, ha comportato anche molto impegno e fatica che col tempo hanno determinato un certo logoramento e la conseguente scelta di lasciare: ognuno dà il massimo solo quando si riconosce totalmente in quello che fa e possiede le energie che glielo consentono.
Rimarrò comunque come volontaria per vivere ancora in questa dimensione di cura e non interrompere quel legame che in tutti questi anni mi ha dato molto.
Auguro a tutti di continuare a vivere questa professione come un privilegio, cogliendone tutte le sfumature che la rendono unica.
Vi abbraccio tutti e…buon cammino,
Giusi